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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia

L’avviso per realizzare nidi nelle aziende è un flop, la Regione costretta a prorogare le scadenze

I tempi stretti non hanno permesso la partecipazione delle aziende

L’avviso pubblico è andato completamente deserto. I tempi erano stretti e la documentazione da presentare era troppo articolata. Per questo, la regione Lazio ha deciso di riaprire i termini per la presentazione di domande per la costruzione di nidi e poli per l’infanzia in contesti aziendali. L’avviso, che si rivolge sia alle aziende private che a quella a partecipazione pubblica e agli enti dipendenti e strumentali della regione Lazio, stanzia ben 3 milioni di euro che, per ora, non potranno essere utilizzati.

Avviso deserto

L’avviso pubblico per la concessione di contributi scadeva il 25 novembre 2022. Le aziende interessate, oltre dalla domanda di contributo, avrebbero dovuto presentare anche la documentazione progettuale ed amministrativa. Peccato che lo stesso avviso fosse stato pubblicato l’11 novembre, circa 2 settimane prima della scadenza: un lasso di tempo troppo esiguo per realizzare addirittura il progetto di un nuovo asilo nido.  

Aziende interessate

Nella determinazione dirigenziale con la quale si fissa una nuova scadenza al 25 marzo 2023, si legge che “diverse aziende private hanno comunque manifestato, informalmente, concreto interesse a presentare domanda di contributo” ma, di contro, “hanno evidenziato come insufficiente il tempo previsto per la presentazione delle domande di contributo”. Si richiedeva, inoltre, la produzione di documentazione amministrativa tra cui, a pena di esclusione, “un accordo di convenzionamento di alcuni posti bimbo, sottoscritto con il Comune o Municipio territorialmente competente”. Si capisce bene quanto sia impossibile ricevere, in meno di due settimane, un documento del genere da parte di un ente pubblico.

Nuovi asili

I soldi stanziati potranno essere utilizzati per la costruzione di nuove strutture dedicate all’infanzia. Non solo. L’avviso prevede contributi anche per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro, risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia. I contributi variano in base al tipo di intervento e possono arrivare fino a 30 mila euro per ogni posto bimbo realizzato in un polo per l’infanzia aziendale di nuova costruzione, fino a un massimo del 70% dell’importo totale a base d’asta e, comunque, non più di 900 mila euro. Il bando prevede inoltre la stipula di convenzioni con i municipi o comuni di riferimento e una quota minima del 20% di posti riservata ai residenti.

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