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Bando rom, tutti concentrati contro i mercatini. Marchini guida la crociata

Su change.org una petizione per chiedere a Tronca lo stop del bando. Augello intanto presenta un'interrogazione ad Alfano

Tutti contro la legalizzazione dei mercatini rom. E' bastato un articolo de Il Messaggero, una lettura del bando per la gestione dei campi rom, con un focus su uno dei suoi particolari, per scatenare la rivolta nel centrodestra. Da domenica è tutto un postare articoli sulla vicenda, un indignarsi continuo per la scelta di Tronca, un richiedere una marcia indietro.

In prima fila sulla vicenda c'è Alfio Marchini, candidato civico, che sogna sempre di essere appoggiato dal centrodestra e che forse anche per questo sta cavalcando il tema. Anche oggi, nel corso del videoforum di Repubblica, è tornato sull'argomento, parlando in generale dei campi rom. "Sono persone che non vogliono l'integrazione. Noi dobbiamo evitare che in Italia arrivino persone che vogliono delinquere e per questo dobbiamo estirpare le attività criminali dai campi". 

Domenica scorsa era stato il primo ad attaccare il provvedimento. "Tronca fermi la legalizzazione dei mercati Rom abusivi", diceva. "Parlare di un incentivo di 400€ al mese per loro è un insulto ai romani che non arrivano a fine mese malgrado un lavoro onesto! Piuttosto si applichi la legge sui roghi tossici e si ripristini la legalità dentro e fuori da campi. Legalità non vuol dire legalizzare ciò che è illegale!". Ieri la lista Marchini ha lanciato la petizione con la domanda "Come si può pensare di legalizzare mercatini la cui merce arriva quasi sempre da furti? Il rispetto e le regole a Roma valgono solo per i cittadini onesti?". Il bando prevede di «supportare la regolarizzazione e il rafforzamento di attività professionali preesistenti e contraddistinte da carattere economico informale». In questo modo diventerà legale il commercio dei materiali venduti nei mercatini Rom, provenienti perlopiù dal furto o dal rovistaggio nei cassonetti".

Il coordinatore della Lista Marchini in Campidoglio Alessandro Onorato: "A Roma serve una nuova stagione di legalità e non un inutile buonismo che finisce per penalizzare chi rispetta le regole e paga onestamente le tasse. Quelli che vengono chiamati ‘mercatini’ altro non sono che esposizioni di oggetti rubati e di materiale sottratto alle reti elettriche pubbliche. Questi spazi vanno chiusi, non legalizzati. Così come bisogna porre fine ai continui roghi che provengono dai campi nomadi. Saranno i romani, grazie alla nostra iniziativa, ad affossare questa scellerata decisione".

Intanto anche Andrea Augello, senatore di Area Popolare, si muove sull'argomento, depositando un'interrogazione in cui chiede al Ministro dell'Interno se intenda "sospendere l'atto per valutare al meglio i rilievi posti". Lo stesso Augello nell'interrogazione ritiene impraticabile la toppa proposta da Tronca: "Il Commissario Tronca ha chiarito il 22 Febbraio che il provvedimento verrà modificato inserendo l'obbligo di documentare la provenienza legale della merce venduta nei mercatini, al fine di scongiurare l'evidente rischio di favorire indirettamente un'attività di ricettazione. Questa ultima precauzione pare di difficilissima attuazione, in primo luogo per la natura stessa di questi mercatini che traggono la loro origine, come documentano diverse inchieste e denuncie svolte negli ultimi anni dalla Polizia locale, quasi esclusivamente da attività illegali". 

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