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Cronaca

Omicidio Varani, la confessione dell'orrore: "Così abbiamo ucciso e torturato Luca"

Manuel Foffo nella notte di domenica davanti ai carabinieri: "La morte è avvenuta dopo tanto tempo e Luca ha sofferto molto. Lo abbiamo davvero torturato"

Una confessione dettagliata, con qualche "non ricordo" e con particolari che gelano il sangue rendendo agghiacciante l'orrore consumatosi in via Igino Giordani. Il racconto di Manuel Foffo, il 30enne reo confesso dell'omicidio di Luca Varani, chiarisce quanto accaduto nel suo appartamento. 

Il rapporto tra Foffo e Prato viene circoscritto agli ultimi mesi. "L'ho conoscito a Capodanno. Lui è gay, io eterosessuale. Quella volta ci siamo drogati e abbiamo avuto un rapporto. Sono rimasto in contatto con lui perché aveva filmato quel rapporto". 

Una vicenda quella dell'omicidio che inizia, in base al racconto, lo scorso 2 marzo quando i due assassini decidono di incontrarsi. Hanno trascorso del tempo insieme, senza mangiare e senza dormire. Più volte hanno chiamato lo spacciatore spendendo 1500 euro in cocaina. Insieme i 2 arrivano alla mattina del 4 marzo. Sono le 8.30, Foffo e Prato escono: "Siamo usciti in macchina e ricordo che avevamo il desiderio di fare del male ad una persona qualsiasi. Quando eravamo in auto non abbiamo portato a termine la nostra intenzione perché non abbiamo trovato nessuno". 

Quindi a Prato viene in mente Luca di cui Foffo dice di non sapere nulla. "Marco gli ha mandato un messaggio via whatsapp" con la promessa di 120 euro. Varani si reca quindi in via Giordani. "Quando è arrivato Luca c'è stato quasi un tacito accordo tra me e Marco", riferisce Foffo che aggiunge: "Marco ha messo nel bicchiere un medicinale mescolato ad un superalcolico. Luca ha bevuto, si è sentito male ed è andato in bagno". A quel punto la prima aggressione, avvenuta appunto in bagno. 

Foffo riferisce di aver poi ritrovato lui il martello e il coltello. "Ricordo solo che la morte è avvenuta dopo tanto tempo e Luca ha sofferto molto. Lo abbiamo davvero torturato". E' stato lui, il proprietario di casa a colpirlo al collo. "Il colpo al cuore però l'ha dato Marco", aggiunge Foffo. Dopo l'omicidio i due hanno passato la giornata in casa con il morto". 

Usciti si sono quindi recati in zona San Giovanni dove insieme hanno bevuto un bicchiere di vino: "E' stato qui che Marco mi ha confessato che si sarebbe tolto la vita". Un'intenzione poi messa in atto ed interrotta dall'intervento dei carabinieri, allertati dal suo complice.


 

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